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Sales Account

Evoluzione del software gestionale, spiegato a chi non ha mai visto un mondo senza internet.

Salve a tutti… sono Michele ????

Ho due figli, mi occupo di informatica da circa 20 anni.

Lavoro come Sales Account di Var Prime per il Nord Est.

Paternità e informatica viaggiano a braccetto, sono entrato nel “magico mondo dell’informatica” quando mia moglie (o meglio la donna che ho sposato, come direbbe lei) aspettava Filippo, il primogenito.

La prima domanda sorge spontanea: cosa c’entra questo incipit come il blog di Var Prime, una azienda che si occupa di affiancare i propri clienti nella trasformazione digitale, supportandoli con competenze e prodotti basati su tecnologie Microsoft?

A dire il vero qualche attinenza la trovo:

Il dirompente ingresso della tecnologia nelle nostre vite (e naturalmente la sua pervasività in ogni processo aziendale)

Ho vissuto (come tutti quelli che hanno la mia età) la crescente pervasività della tecnologia nella nostra quotidianità e nel mondo degli affari. Come sappiamo la tecnologia ha cambiato il modo in cui lavoriamo, comunichiamo, facciamo acquisti e consumiamo informazioni. In termini aziendali, ha reso possibile l’automazione di molti processi, migliorando l’efficienza e la produttività. Inoltre, la tecnologia ha reso possibile l’accesso a una quantità enorme di dati, che possono essere utilizzati per prendere decisioni più informate e basate sui fatti.

Inoltre, l’ingresso della tecnologia ha cambiato anche il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, sia a livello personale che professionale.

Cosa c’entra con mio figlio che è del 2004?

Nel 2004 è stato lanciato il popolare servizio di video sharing YouTube, che ha rivoluzionato il modo in cui i contenuti video vengono condivisi e consumati online. Sempre nel 2004, è stato nato Gmail, il servizio di posta elettronica di Google, che ha introdotto nuove funzionalità come l’archiviazione di grandi quantità di e-mail e la ricerca avanzata.

L’11 luglio 2008 è arrivato il primo iPhone in Italia, quasi in coincidenza con la nascita del mio secondo figlio.

Questo mi dà la misura, il mio personale riferimento temporale in questa rivoluzione tecnologica.

Nuove generazioni e “società dell’informazione” (informatica)

Le nuove generazioni sono cresciute nell’era della “società dell’informazione”.

Ciò ha portato a un cambio culturale significativo, poiché i giovani sono cresciuti con l’accesso immediato a una quantità enorme di informazioni attraverso il web, i social media e altre piattaforme digitali. Questa accessibilità ha influenzato la loro percezione del mondo e ha creato nuove aspettative e desideri nei confronti della tecnologia, della comunicazione e della connettività.

Inoltre, le nuove generazioni si sono formate in un’epoca di rapido cambiamento tecnologico, in cui le innovazioni si susseguono ad un ritmo sempre più accelerato. Ciò ha portato a un aumento dell’attenzione sui nuovi strumenti e tecnologie

Le aziende che cercano di attrarre e motivare i giovani dovrebbero quindi tener conto di queste aspettative e desideri, offrendo una cultura aziendale innovativa e una forte presenza digitale e mettendo a frutto in ambito professionale propensioni e attitudini di questo tipo.

Naturalmente sono temi trattati ampiamente, che ho avuto occasione di “vivere sulla mia pelle” e che ho ritrovato molte volte nel mio lavoro (come spesso molti mi fanno notare, parte imprescindibile del mio lavoro è “chiacchierare”, quindi diciamo che ho investito parte nel mio tempo confrontandomi anche su questi temi).

Molte persone che lavorano in questo settore condivideranno con me la difficoltà di raccontare a chi si occupa di altro cosa facciamo tutto il giorno (e a volte anche la notte), quindi ho pensato di condivide un dialogo che ho avuto con mio figlio su questo tema (non è proprio una trascrizione fedele ????!).

Papà, che lavoro fai?

Faccio il commerciale in Var Prime.

Quindi aiuto i miei clienti a capire se le nostre soluzioni siano le più adatte alle loro esigenze e quale sia il corretto modo in cui possono essere utilizzate.

Cosa vogliono i tuoi clienti? Perché vogliono cambiare software?

Bella domanda, i motivi possono essere tanti.

In generale potrei dirti che vogliono utilizzare gli strumenti che consentano di migliorare qualche processo della loro azienda (gestire meglio delle cose che nella maggior parte dei casi stanno già facendo).

Gli scenari posso essere molto diversi, te ne dico alcuni che mi sono capitati ultimante, giusto per darti degli esempi.

C’è chi decide di cambiare perché utilizza dei software vecchi, che di solito hanno qualche limite o di tipo funzionale (non fa delle cose) o di affidabilità (sono preoccupati che gli strumenti che utilizzano possano rimanere efficienti nel tempo).

Mi è capitato spesso di incontrare aziende che utilizzano software installati decenni fa e quindi pensati per un mondo che nel frattempo è molto cambiato.

Uno volta si realizzavano dei prodotti con la logica del sarto, un “vestito fatto su misura”  – si diceva spesso quando ho cominciato a lavorare; vuol dire che molte funzionalità venivano sviluppate appositamente per una singola azienda, in maniera unica. Il risultato, nella migliore delle ipotesi, era un prodotto che facesse esattamente quello per cui era stato pensato, spesso in modo estremamente efficace.

Ogni cambiamento, di conseguenza, richiedeva l’intervento di un programmatore che adeguasse il prodotto. Ogni aggiornamento richiedeva che venisse ricontrollato tutto quello che negli anni era stato realizzato.

Ti ricordi quando abbiamo preso la PS4? Molti giochi abbiamo dovuto ricomprarli perché quelli “scritti” per le PS3 non funzionavano più. Stessa cosa. Appena uscita la nuova console i produttori dovevano riscrivere i giochi per la nuova piattaforma, ci voleva tempo.

In altri casi, i prodotti anderebbero ancora bene, ma offrono poca affidabilità, magari perché sviluppati da persone che stanno uscendo del mercato del lavoro (vanno in pensione) e su tecnologie che le nuove generazioni non studiano più. In questi casi potrebbe diventare un rischio troppo grande vincolare la gestione delle proprie attività alla conoscenza di poche persone.

Altro esempio, oggi siamo abituati a fare “cose”, quando non siamo seduti alla scrivania (YouTube lo usi sempre, in camper, dalla nonna, a scuola (?!)). Questi software non lo permettono in modo così facile.

Altri ancora volevano gestire l’integrazione con il loro sito di e-commerce o tenere traccia di chi fosse interessato ai loro prodotti, verificando l’accesso al loro sito e/o ai loro post sui social.

Anche queste attività richiedono software moderni, che oggi spesso vengono definiti Modern ERP.

Quindi in sintesi le principali motivazione per cui un’azienda decide di dotarsi di un nuovo software gestionale e/o CRM sono:

  • Migliorare l’efficienza
  • Migliorare la customer experience
  • Ottenere una visione completa dell’azienda
  • Integrare i sistemi
  • Aumentare la competitività
  • Obsolescenza dei sistemi in uso

Cos’è un Modern ERP?

Ti faccio un esempio, che magari non sarà preciso al 100%, ma penso possa darti l’idea.

Quando avevo la tua età (circa), usavamo il telefonino, che incredibile e dirsi, serviva prevalentemente per telefonare!

Poi tutto è cambiato velocemente.

Il telefono è diventato intelligente (smartphone), pensato per chi lo usa: molto più bello (quasi irresistibile direi), intuitivo e arricchito di funzioni sempre nuove.

Anche il software per la gestione delle imprese sta seguendo lo stesso paradigma, non più concepito come monolitico e autoconsistente, ma pensato come una piattaforma sempre più ricca di funzionalità e aperta, facilmente integrabile con servizi di terzi, sempre aggiornato e quindi al passo con l’evoluzione tecnologica.

Possiamo dire che oggi, anche in questo campo, siamo in grado di sfruttare le tecnologie messe a disposizione dal cloud.

Schematizzando potremmo trovare i seguenti punti di contatto:

  1. Cambio di paradigma: l’avvento degli smartphone ha cambiato il modo in cui le persone comunicano e lavorano, rendendo più veloci e agili i processi. Allo stesso modo, i moderni ERP rappresentano un cambiamento di paradigma rispetto ai vecchi sistemi di gestione aziendale, rendendo i processi più snelli e automatizzati.
  2.  Pervasività: gli smartphone sono diventati parte integrante della vita quotidiana, accompagnando le persone ovunque vadano. I moderni ERP sono pervasivi in quanto toccano ogni aspetto dell’azienda, dallo sviluppo del prodotto alla gestione del magazzino e delle finanze.
  3. Accessibilità: grazie agli smartphone, le informazioni e le applicazioni sono sempre a portata di mano, ovunque ci si trovi. Allo stesso modo, i moderni ERP sono accessibili da qualsiasi luogo, grazie alla possibilità di accedere alle informazioni e ai dati in tempo reale, anche da dispositivi mobili.
  4. User experience: gli smartphone hanno reso l’esperienza dell’utente semplice e intuitiva, con un’interfaccia grafica user-friendly. I moderni ERP seguono la stessa tendenza, cercando di rendere l’utilizzo del software il più semplice e intuitivo possibile.
  5. Integrazione: gli smartphone integrano funzionalità diverse, come la fotocamera, il GPS e la connessione Internet, in un unico dispositivo. Allo stesso modo, i moderni ERP integrano diverse funzionalità, come la gestione delle risorse umane, la contabilità e il controllo di magazzino, in un unico sistema. Inoltre, entrambi posso facilmente integrarsi con servizi di terze parti.

Non ho capito, quindi cos’è un ERP? E cos’è un Modern ERP?

La definizione di ERP (Enterprise Resource Planning), non è univoca, generalmente ci si riferisce al software per la gestione dei processi finanziari (contabili prevalentemente) e operativi; spesso sono incluse anche funzionalità di CRM e supply chain.

Trovi una buona definizione anche sul sito Microsoft (https://dynamics.microsoft.com/it-it/erp/what-is-erp/).

Il software ERP coordina il flusso di dati tra i processi di un’azienda, fornendo un’unica fonte di informazioni e semplificando le operazioni nell’azienda. È in grado di collegare le attività finanziarie, della catena di approvvigionamento, delle operazioni, del commercio, dei report, della produzione e delle risorse umane di un’azienda in una sola piattaforma.

Oggi spesso, si utilizza il termine “Modern ERP” per riferirsi a sistemi ERP che sono stati sviluppati o aggiornati di recente, utilizzando tecnologie e funzionalità avanzate. In particolare, ci si aspetta che presenti le seguenti caratteristiche:

  1. Basato su cloud: i moderni ERP sono basati su cloud, il che significa che sono ospitati su server remoti e possono essere accessibili ovunque ci sia una connessione internet. Questo consente un maggiore livello di flessibilità e accessibilità, con costi di implementazione e manutenzione ridotti.
  2. Interfaccia utente moderna: un modern ERP ha un’interfaccia utente moderna e intuitiva, simile a quella di altre applicazioni software moderne, che consente di utilizzare il sistema in modo facile e veloce.
  3. Personalizzazione: i moderni ERP offrono un alto livello di personalizzazione, consentendo alle aziende di adattare il software alle proprie esigenze specifiche. Ciò consente di ottenere maggiore efficienza e flessibilità nell’utilizzo del sistema.
  4. Intelligenza artificiale: i moderni ERP utilizzano l’intelligenza artificiale per automatizzare le attività ripetitive e semplificare le attività complesse. Ciò consente di ridurre gli errori umani e di migliorare l’efficienza del sistema.
  5. Analisi avanzate: i moderni ERP offrono funzionalità di analisi avanzate, come la Business Intelligence, che consentono di analizzare i dati aziendali in modo rapido e intuitivo. Ciò consente di ottenere una visione completa e in tempo reale delle attività aziendali, consentendo di prendere decisioni informate e strategiche.

Ho assistito recentemente alla presentazione (Webinar Il futuro dell’ERP | Microsoft) di uno studio di Forrester che utilizza uno termine diverso per definire il Modern ERP: DOP (Digital Operation Platform).

In questo studio viene evidenziata la necessità di molte organizzazioni di supportare la loro evoluzione con l’adozione in un sistema di gestione più moderno.

I motivi principali che spingono in questa direzione sono:

  • Sistemi obsoleti non sufficientemente flessibili per le attuali esigenze
  • Sistemi non più supportati e/o difficile da trovare le competenze necessarie
  • Passaggio al cloud per agilità, potenziamento del business, innovazione, scalabilità e resilienza
  • Necessità di migliorare l’esperienza utente – dipendenti, clienti, partner e altri soggetti
  • Necessità di avere informazioni e indicazioni in tempo reale dal sistema
  • Necessità di creare modelli e analisi su scenari ipotetici (analisi di “what-if”)
  • Automazione e intelligenza artificiale.

Partendo da queste esigenze, sono state identificate le caratteristiche architetturali necessarie per lo sviluppo di un software moderno:

  • Perseguire un’architettura basata su servizi indipendenti (loosely-coupled, services-based architecture), questo è un concetto chiave per tutte le moderne architetture cloud (vi rimando alla definizione affianco)
  • Prediligere un’architettura cloud, in grado di garantire una maggiore agilità e adattabilità al cambiamento
  • Creare un ecosistema eterogeneo di applicazioni, mantenendo al contempo uno o limitati partner strategici principali
  • Dare il controllo agli utilizzatori del software, gli utenti che svolgono le funzioni aziendali (business users)
  • Utilizzo di Design Thinking e creatività, appoggiandosi sulla capacità di innovazione del fornitore e della community

L’approccio di Microsoft all’innovazione è coerente con questo tipo di impostazione.

L’architettura riportata della seguente immagine da merito di tale semplificazione.

Ti rimando a un video significativo che sottolinea l’approccio di Microsoft all’innovazione (https://www.microsoft.com/it-it/videoplayer/embed/RE4wDFw?postJsllMsg=true&autoCaptions=it-it ) di tutti i loro prodotti, non solo per l’ERP.

Un’altra domanda, prima hai parlato di CRM, che cos’è un CRM?

Questo te lo spiego la prossima volta

 

Semplifica i processi, prendi decisioni più informate e accelera la crescita con Dynamics 365 Business Central, una soluzione di gestione aziendale completa progettata per le piccole e medie imprese.

Sales Account

 

Cresce la partnership tra Microsoft e Open AI

Il 23 gennaio è stata annunciata la terza fase della partnership tra Microsoft e OpenAI, con un investimento pluriennale e multimiliardario per accelerare le scoperte nel settore AI.

L’intelligenza artificiale è uno dei terreni di gioco in cui si sfidano i colossi del tech: Microsoft, proseguendo la strategia iniziata nel 2019, estende la collaborazione con OpenAI. La nuova fase di questa partnership vedrà Microsoft e OpenAI lavorare insieme per rendere disponibili le tecnologie di intelligenza artificiale più avanzate a un pubblico ancora più ampio lavorando sull’integrazione delle tecnologie delle due società.

La collaborazione mira a sfruttare le competenze complementari delle due aziende per creare soluzioni AI che possono essere utilizzate in una vasta gamma di settori, tra cui la sanità, l’educazione, l’energia e l’intelligenza artificiale per il business.

Inoltre, Microsoft utilizzerà l’infrastruttura di OpenAI per eseguire i propri modelli di apprendimento automatico su larga scala, mentre OpenAI utilizzerà i dati e le risorse di Microsoft per addestrare e migliorare i propri modelli.

L’accordo prevede 3 pilastri su cui basare il lavoro dei prossimi anni:

Supercomputing su larga scala – Microsoft aumenterà gli investimenti nello sviluppo e nella distribuzione di sistemi di supercomputing specializzati per accelerare la ricerca indipendente sull’IA di OpenAI. Contemporaneamente continuerà a sviluppare l’infrastruttura di Azure per l’IA per aiutare i clienti a costruire e distribuire le loro applicazioni di IA su scala globale.

Nuove esperienze basate sull’IA – Microsoft distribuirà i modelli di OpenAI nei suoi prodotti consumer ed enterprise e introdurrà nuove categorie di esperienze digitali basate sulla tecnologia di OpenAI.
Tra i servizi già disponibili, è importante citare Azure OpenAI, che consente agli sviluppatori di creare applicazioni AI all’avanguardia grazie all’accesso diretto ai modelli OpenAI, supportati dalle capacità affidabili e di livello enterprise di Azure e da infrastrutture e strumenti ottimizzati per l’AI.

Fornitore esclusivo di cloud – In qualità di fornitore esclusivo di cloud di OpenAI, Azure alimenterà tutti i carichi di lavoro di OpenAI in ambito di ricerca, prodotti e servizi API.

La partnership rappresenta un passo importante per entrambe le società nella loro missione di rendere l’intelligenza artificiale più accessibile e utile per le persone e le aziende di tutto il mondo. L’integrazione delle tecnologie di OpenAI nei prodotti Microsoft consentirà agli sviluppatori e alle aziende di accedere a funzionalità di IA avanzate per migliorare i loro prodotti e processi. Inoltre, questa collaborazione amplierà le possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale in diversi ambiti e di creare soluzioni innovative per i problemi del mondo reale.

 

Team Marketing

 

Eu Data Boundary

Dati al sicuro e archiviati nel cloud entro i confini dell’Unione Europea e dell’Efta.

Quando si parla di Cloud, uno dei timori dei “consumatori” meno esperti è quello della reale localizzazione dei dati. Sebbene Azure già rispetti tutte le regolamentazioni europee, Microsoft ha sempre sentito la grande responsabilità di “custode” dei dati dei propri clienti e ha cercato di garantire ulteriore sicurezza per le aziende e le pubbliche amministrazioni europee.

Come anticipato all’inizio del 2022, Microsoft si impegna a garantire alle aziende e alle pubbliche amministrazioni europee di poter archiviare ed elaborare i propri dati all’interno di confini della UE e dell’Efta (Associazione Europea di libero scambio). Questa promessa è stata mantenuta con il progressivo rilascio di EU Data Boundary, la soluzione di data residency che, a partire dal 1° gennaio 2023, offre ai clienti Microsoft la possibilità di processare e archiviare i dati all’interno dell’UE per i servizi Microsoft 365, Azure, Power Platform e Dynamics 365, sfruttando i datacenter Microsoft annunciati o attualmente operativi in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Svizzera. In futuro, Microsoft potrà stabilire data center in altri paesi situati nell’UE o nell’EFTA per fornire servizi EU Data Boundary.

Con questa release, Microsoft riduce notevolmente i flussi di dati fuori dall’Europa attraverso lo sviluppo di soluzioni di data residency proprietarie.

Nel corso del 2022 Microsoft ha avviato le valutazioni ingegneristiche necessarie e raccolto feedback per comprendere meglio le esigenze e le priorità dei clienti. Queste discussioni hanno riconfermato quanto siano importanti i dati e il loro controllo, per i clienti dell’UE: Microsoft ha capito che molte aziende sono pronte ad abbracciare con fiducia il cloud e promuovere l’innovazione basata sui dati e per questo ha avviato una serie di interventi per poter accelerare la cloud adoption delle aziende e delle pubbliche amministrazioni europee.

Microsoft, che già possiede la più grande infrastruttura cloud del mondo con oltre 60 datacenter region, a maggio 2022 ha aperto un nuovo datacenter in Svezia e annunciato l’estensione di quello già presente in Belgio.

Il lavoro di progettazione dei servizi aziendali core per archiviare ed elaborare i dati dei clienti, dell’assistenza e altri dati personali all’interno della UE, è stato completato nel corso del 2022.

Microsoft, inoltre, continua ad aumentare il personale di assistenza clienti all’interno dell’UE e a riprogettare gli strumenti in modo che i dati di assistenza possano essere archiviati ed elaborati nell’UE. Per rendere possibile tutto ciò, Microsoft sfrutta anche tecnologie quali l’infrastruttura desktop virtuale (VDI) come misura supplementare per consentire l’accesso remoto solo a frammenti di dati e nell’ambito di controlli di accesso e altre misure che affrontano le questioni discusse dalla Corte di giustizia europea e dal Comitato europeo per la protezione dei dati in modo che nessun dato di assistenza venga fisicamente trasferito fuori dall’Europa.

Con un numero crescente di minacce informatiche, Microsoft vuole  proteggere i dati dei clienti da aggressori sempre più abili e qualificati. La sicurezza è infatti un elemento fondamentale della protezione dei dati. All’interno del Confine dei dati dell’UE, Microsoft offre le stesse funzionalità di sicurezza di livello mondiale che vengono offerte a tutti i clienti cloud. Qualsiasi trasferimento di dati al di fuori dell’UE per scopi di sicurezza sarà limitato a quanto necessario per questo scopo. Questo consentirà di fornire l’ambiente sicuro che i clienti si aspettano, soddisfacendo al contempo i requisiti normativi, vietando usi secondari non correlati e implementando ulteriori misure supplementari.

Nell’ambito della prima fase dell’implementazione di EU Data Boundary, a partire dal 1° gennaio 2023, Microsoft pubblicherà una documentazione dettagliata sugli impegni relativi ai limiti. La documentazione sulla trasparenza sarà pubblicata inizialmente in inglese e sarà resa disponibile anche in altre lingue.

La documentazione verrà aggiornata continuamente man mano che Microsoft implementa fasi aggiuntive di EU Data Boundary e includerà dettagli sui servizi che potrebbero continuare a richiedere trasferimenti limitati di dati dei clienti al di fuori dell’UE per mantenere la sicurezza e l’affidabilità del servizio.

Partendo da questa novità, il 2023 si prospetta un grande anno per il cloud in Europa!

 

Team Marketing

 

Made In DIGItaly

Quali sono le principali sfide che le aziende italiane devono affrontare? Quali le risposte e le strategie da mettere in atto per reagire e continuare a crescere?

Perseveranza digitale: questo è l’invito che Microsoft ha lanciato alle aziende italiane in occasione di Made in Digitaly, l’evento dedicato al digitale e alle opportunità che può portare alle aziende e al sistema Paese.

Il momento storico che viviamo porta sicuramente incertezza: il mondo del lavoro sta cambiando, l’economia sta affrontando periodi difficili, le istanze sociali si fanno sempre più pressanti.
Per affrontare un simile momento di complessità, le aziende italiane devono poter contare su punti fermi tecnologici e Microsoft individua nel Cloud e nella formazione digitale le colonne portanti della strategia per affrontare le sfide di oggi e di domani.

In questa direzione si colloca l’impegno di Microsoft per promuovere la trasformazione digitale e la competitività sostenibile del Paese, a partire dalla conferma del piano di investimenti in tecnologie e formazione “Ambizione Italia” che ha dato vita ad importanti iniziative come l’Alleanza per lo Smartworking, l’Alleanza per il Lavoro e l’Alleanza per la Sostenibilità. Al centro del piano ci sono anche gli investimenti concreti in tecnologia e lo sviluppo della nuova regione Data Center italiana per aiutare le aziende ad accedere in modo ancora più semplice a servizi cloud locali e sicuri per una maggiore efficienza e produttività e allo stesso tempo a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità in linea con le priorità attuali.

“Incertezza economica, crisi energetica, discontinuità della supply chain, trasformazione del mondo del lavoro, istanze sociali quali sicurezza e sostenibilità: mai come in questo momento le organizzazioni si trovano a dover affrontare sfide epocali. Il digitale – Cloud Computing in particolare – può essere un driver di crescita sostenibile per aiutare le aziende italiane a gestire la complessità. Due gli elementi su cui puntare: tecnologia e capitale umano. In primis Microsoft s’impegna per supportare le organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore con investimenti infrastrutturali come la regione Data Center italiana in via di sviluppo, progettata anche in una logica di efficienza energetica e con l’obiettivo di rendere più accessibili servizi cloud in grado di accelerare una competitività sostenibile. Si tratta di un mercato in crescita – +18% in Italia nel 2022 secondo il Politecnico di Milano e una stima di incremento +21% a livello globale nel 2023 secondo Gartner – un eccezionale booster per l’economia e una forza deflattiva su cui investire. Altro focus su cui Microsoft si concentra è la formazione, per contribuire allo sviluppo di skill utili a cogliere queste opportunità. La carenza di competenze rischia, infatti, di essere un freno alla competitività del Paese: insieme a The European House – Ambrosetti abbiamo stimato che entro il 2026 nel mercato del lavoro serviranno circa 2,1 milioni di professionisti con competenze digitali di base. Con Ambizione Italia ci stiamo attrezzando per contribuire a ridurre questo gap.”

ha dichiarato Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.

Come affrontare le sfide di oggi secondo Microsoft

Oltre a rinnovare il proprio impegno per il Paese, Microsoft ha condiviso un’analisi sull’attuale momento storico, anche grazie alla partecipazione di Alec Ross, New York Times Best selling Author ed esperto mondiale di geopolitica, mercati e innovazione, che ha contribuito al recente studio Next Generation DigITALY in collaborazione con Microsoft e The European House – Ambrosetti.

Microsoft ha quindi esortato le aziende italiane a continuare a investire in tecnologia per far fronte alle tre principali sfide di oggi: incertezza economica, trasformazione del mondo del lavoro e istanze sociali. L’invito di Microsoft è triplice: “Do more with less. Put your people first. Trust your Cloud”.

Do more with less – la sfida dell’incertezza economica

La prima sfida da affrontare è il periodo di incertezza economica. La risposta di Microsoft è “Do more with less” e il Cloud può venire in soccorso delle aziende in diversi modi: permette di migliorare il time-to-value e ridurre i costi (rendendo anche più accessibili i progetti d’innovazione), di beneficiare di maggiore agilità e scalabilità, di conseguire maggiore efficienza, facendo leva su tecnologie di analisi dati e di ottimizzare i consumi energetici, centralizzando le risorse computazionali su una rete efficiente di data center di nuova generazione.

In occasione di Made in DigItaly, oltre a confermare il proprio impegno per aiutare le aziende a fronteggiare la crisi energetica con servizi cloud sostenibili a partire dal Data Center italiano, Microsoft ha anche presentato la nuova Microsoft Supply Chain Platform, una piattaforma realizzata per la resilienza della supply chain nel complesso scenario mondiale attuale.
La piattaforma è pensata per mettere al servizio delle aziende le migliori tecnologie di AI, e al suo centro si colloca il Microsoft Supply Chain Center, un centro di comando volto a offrire una maggiore visibilità e controllo sulla supply chain.

Put your people first – la sfida della trasformazione del mondo del lavoro

La seconda sfida è quella della trasformazione del mondo del lavoro. Il lavoro ibrido, nato dalla trasformazione del mondo del lavoro verso il digitale e cresciuto esponenzialmente in questi anni di pandemia, necessita oggi di nuovi approcci.
Nell’ultimo Microsoft Work Trend Index è apparso chiaramente un formale disaccordo tra dipendenti e dirigenti: i primi ritengono di essere diventati più produttivi con il lavoro ibrido (87%), i secondi sono preoccupati dal fatto di non riuscire a controllare la produttività dei dipendenti (85%).

Secondo Microsoft non c’è un’unica visione per il lavoro ibrido, ma è importante ascoltare le istanze delle persone e metterle comunque al centro delle strategie aziendali: “Put your people first “.

Grazie a soluzioni come Microsoft Viva, è possibile pensare al lavoro ibrido a vantaggio di tutti, per valorizzare e motivare i talenti ed evitare perdite di risorse, promuovendo il dialogo e la relazione tra team, nonché la condivisione di conoscenze e la formazione.

Trust your Cloud – la sfida della sostenibilità e della sicurezza

La terza sfida che le aziende italiane non possono e non devono trascurare è la crescente sensibilità verso tematiche di carattere ambientale, etico e di sicurezza. Le aziende che si occupano di tecnologia svolgono un ruolo fondamentale per favorire la sensibilizzazione proprio su questi temi.

Anche in questo campo, il Cloud può essere la risposta che molte aziende stanno ancora cercando.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, i business possono crescere nel rispetto dell’ambiente: le aziende possono misurare, comprendere e controllare le proprie emissioni di carbonio grazie a strumenti come Microsoft Cloud for Sustainability. Il tema sostenibilità è centrale anche quando si parla di capitale umano, come emerge da una nuova ricerca di Microsoft-BCG “Closing the Sustainability Skills Gap”. Sostanzialmente occorrono oggi più che mai competenze digitali avanzate come analisi e data science, ma anche competenze in ambito sostenibilità e scienze ambientali.

Per quanto riguarda la sicurezza, non possiamo non pensare al Cloud come strumento di difesa di dati, asset e identità. Il nuovo Microsoft Digital Defence Report analizza l’evoluzione delle minacce digitali odierne e offre indicazioni per migliorare la sicurezza.

È quindi ovvio che per Microsoft la risposta a questa terza sfida è “Trust your Cloud”, un invito a gettare le basi per una crescita sostenibile a partire dalla scelta di un cloud provider affidabile e impegnato per la sicurezza e la sostenibilità.

 

Per rivedere le sessioni e gli interventi, visita il sito di Made in Digitaly

 

Team Marketing