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BlockChain Glossary

Le parole giuste per capire la Blockchain e parlarne senza sfigurare

Un glossario in continuo aggiornamento per capire meglio il mondo della Blockchain

Oggi si fa un gran parlare di Blockchain. Molti lo fanno con cognizione di causa usando un linguaggio appropriato, altri, seguendo la moda del momento, affrontano l’argomento senza conoscerlo abbastanza, rischiando anche di fare brutte figure. Quando si parla di un argomento così complesso, la cosa più importante è conoscere il “gergo” e le parole chiave.

Per gli addetti ai lavori, la Blockchain e il linguaggio ad essa legato non presentano particolari difficoltà, ma i meno esperti o chi sta cercando di avvicinarsi a questo mondo e capirne di più, spesso si trovano davanti a parole e termini quasi incomprensibili.

Per questo abbiamo deciso di scrivere un glossario, in continuo aggiornamento, per agevolare la comprensione di questo mondo e permettere a più persone di avvicinarsi a questa tecnologia.

 

A | B | C | S | W

A di AURA BLOCKCHAIN

Soluzione blockchain aperta a tutti i marchi del lusso a livello mondiale, per garantire ai consumatori maggiore trasparenza e tracciabilità. La tecnologia offerta da Aura Blockchain Consortium permette al consumatore di avere accesso diretto alla storia dei prodotti e alla loro garanzia di autenticità. I clienti possono seguire facilmente e in modo trasparente il ciclo di vita di un prodotto, dalla sua creazione alla distribuzione attraverso dati notarizzati in blockchain lungo tutto il processo, rafforzando così la relazione con i loro marchi di riferimento.

Bulgari, Cartier, Hublot, Louis Vuitton e Prada sono già attivi sulla piattaforma. Il sistema tecnologico è costituito da una blockchain privata multi-nodale ed è protetto dalla tecnologia ConsenSys e da Microsoft. Ogni marchio ha aderito in base alle proprie specificità e alle aspettative dei propri clienti e continuerà ad essere pienamente proprietario e responsabile dei propri dati, senza che si verifichi alcuno scambio di informazioni sensibili sotto il profilo della concorrenza. Sulla piattaforma blockchain le informazioni saranno memorizzate in modo da non essere modificate, manomesse o violate.

B di BLOCKCHAIN

La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) rappresenta “l’evoluzione” di un registro digitale distribuito (DLT) che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica P2P di nodi e consente di gestire e memorizzare record di dati & transazioni (finanziarie e non) in maniera sicura, non alterabile e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica.

Oggi la blockchain, che può essere definita come un insieme di tecnologie, trova spazio in numerosi ambiti di applicazione oltre al classico utilizzo delle valute digitali. Tracciamento della catena di produzione, provenienza e origine di qualità, certificati di proprietà sono solo alcuni degli ambiti applicativi della blockchain per svariati settori tra cui Food, Fashion, Manufacturing, Arte, Real Estate e così via.

C di CONSENSUS MECHANISM

Disintermediazione e decentralizzazione sono ormai sinonimi di blockchain. Questo perché tale tecnologia permette, potenzialmente, di “eliminare” tipiche figure di intermediazione tra cui istituzioni finanziarie, banche, notai e così via. In che modo!?

Grazie al meccanismo di consenso. Alla base della blockchain vi è la convalida di una sequenza storica di dati che avviene in maniera distribuita su tutti i nodi (partecipanti) della rete. Di conseguenza, per validare le transazioni immesse nei blocchi della rete, i nodi devono raggiungere un accordo di maggioranza.

Le modalità con cui si raggiunge il consenso e l’annessa struttura del registro sono alcune delle caratteristiche che connotano le diverse tipologie di blockchain sviluppate ad oggi.

S di SMART CONTRACT

Lo Smart Contract è un protocollo informatico contenente un insieme di istruzioni espresse in linguaggio di programmazione. Si basa sulla tecnologia blockchain ed è in grado di incorporare e automatizzare, in maniera efficiente, trasparente e non alterabile, i compiti e le annesse clausole contrattuali pre-assegnate dalle parti/enti/macchine coinvolte.

Non è da intendersi come un “contratto” in senso strettamente giuridico, bensì una incorporazione in linguaggio informatico di clausole contrattuali in grado di auto eseguirsi grazie alle funzioni di logica “if/then” stabilite a monte dalle parti/enti/macchine coinvolte. Grazie a tale logica gli Smart Contracts saranno in grado di verificare automaticamente, senza la necessaria supervisione di una autorità centrale di controllo, certe condizioni prestabilite a monte da una o più parti coinvolte ad una certa data e/o evento.

W di WEB3

Da considerarsi un “upgrade” del world wide web e del WEB2, è una nuova configurazione di “internet decentralizzato” sulla blockchain.
Infatti grazie al Web3, che rappresenta l’unione tra internet e blockchain, tutti i contenuti e le informazioni caricate online rimarranno di proprietà dei loro creatori originali e non di aziende centralizzate come Meta o Google, che rappresentano i “veri” proprietari dei contenuti nonostante questi vengano creati da utenti terzi.

 

 

Blockchain BDM @ Var Group

Da “Internet of communication” a “Internet of value”: scambiarsi valore su Internet con la stessa semplicità con cui oggi vengono scambiate le informazioni.
Scopri le potenzialità della blockchain e che vantaggi può portare alla tua azienda e al tuo business.

Fashion

Con una fase di digitalizzazione accelerata dagli eventi sanitari dell’ultimo anno e mezzo, anche il settore del Fashion ha dovuto fare i conti col proprio stato di maturità digitale trovandosi davanti un pubblico e un mercato diverso da quello pre-pandemico con un’attenzione sempre più forte alla sostenibilità.

In questo contesto Var Group ha integrato la propria natura digitale e la storica collaborazione con le realtà del Fashion, arricchendola con le soluzioni che uniscono AItecnologie Cloud e blockchain in grado di digitalizzare i processi, migliorare l’esperienza, ma soprattutto, sposare la crescente richiesta di sostenibilità del settore.

Una richiesta che determina un’adozione sempre maggiore di tecnologie in grado di identificare i livelli di sostenibilità dei singoli materiali e dunque dei prodotti finali accrescendo la consapevolezza dell’azienda e del consumatore scongiurando il rischio di greenwashing.

In uno scenario in cui il cliente è al centro della strategia di ingaggio e dove l’estrema personalizzazione delle proposte è sempre più spinta grazie ad innovativi algoritmi in grado di creare campagne ad hoc, l’AI offre anche un valido supporto nel migliorare notevolmente le tecniche di analisi e definizione delle preferenze cambiando anche parte del retail.

L’intelligenza artificiale può anche svolgere un ruolo chiave nell’assicurare ai retailer di disporre di riserve sufficienti degli articoli più richiesti creando un corretto bilanciamento nei canali e sposando una politica Zero Waste.

Nei casi migliori, tali strumenti consentono ai rivenditori di ridurre gli errori di previsione fino al 50%, riducendo allo stesso tempo l’inventario dal 20% al 50%. Oltre a diminuire in modo sensibile il time to market per il lancio di nuovi prodotti, sempre garantendo tracciabilità e sostenibilità ed incrociando le esigenze dei clienti con un approccio sempre più su misura.

Il futuro della moda? Probabilmente sarà caratterizzato da uno scenario scevro dalla crudeltà sugli animali, dall’esaurimento delle risorse e dall’inquinamento globale, sempre più orientato alla previsione e alla centralità del dato.

Nascono da queste esigenze le soluzioni di rendering, in grado di simulare nei minimi dettagli la resa finale di un abito così come di una casa o di uno yacht, o ancora il virtual try on, in grado di mostrare un capo indossato sulle forme del consumatore finale, prima ancora che venga prodotto.

Il futuro della moda dunque non può prescindere da:

  • Blockchain per garantire tracciabilità ed integrare distretti e filiere
  • Cloud come piattaforma per abilitare omni canalità e real time integration tra tutti i sistemi
  • Data & AI per analizzare e prevedere trend sostenibili e prodotti disegnati per il consumatore

In questa nuova dinamica le tecnologie cloud risultano uno strumento fondamentale per abilitare innovazione di processo e di prodotto come anche nei rapporti con il nuovo consumatore sempre più connesso e sensibile alle tematiche dell’ambiente e della qualità.

PRIME365 Fashion Suite è una suite di prodotti basati su tecnologie Microsoft Dynamics ed Azure, disegnati per le aziende della moda in grado di accompagnarle nel percorso della digital transformation.

Team Marketing

Retail e Unified Commerce: come costruire la nuova esperienza d’acquisto

Si scrive customer journey, ma si legge soddisfazione del cliente. Sarà forse qui superfluo ricordare che un cliente soddisfatto è un cliente che ritorna e che la fidelizzazione è il primo obiettivo di qualsiasi retailer desideroso di massimizzare valore e vantaggio competitivo. Meglio però rimarcare il fatto che per soddisfare un cliente dobbiamo essere esattamente là dove vuole – o dove ha bisogno – che siamo. Che si tratti di trovare informazioni su un prodotto o un servizio, oppure di confrontare i prezzi migliori o ancora di acquistare ciò che cerca nel posto e nel momento giusto, tutto converge intorno a questa primaria esigenza dell’individuo. Un’esigenza ben chiara ai colossi dell’e-commerce, che riescono a sfruttare le enormi quantità di dati estratti dalle interazioni con ciascuno dei consumatori e che grazie a strategie di marketing personalizzato riescono sempre più a disintermediare i negozi tradizionali. Il retail forse non potrà competere sui grandi numeri, ma può senz’altro farlo, vincendo, sulla qualità del servizio e sulla conoscenza approfondita delle abitudini e delle preferenze dei propri clienti. Ed è qui che diventa davvero fondamentale l’espressione customer journey.

Solo gestendo in maniera unificata tutte le fonti di dati che descrivono il comportamento dei consumatori si può dare vita a una customer journey realmente appagante. Ecco perché abbattere le barriere tra fisico e digitale è indispensabile per vincere la sfida della soddisfazione del cliente.

Entrare nella dimensione dello Unified Commerce

Seguire il consumatore lungo tutto il percorso di avvicinamento all’acquisto vuol dire offrirgli l’opportunità di perfezionarlo come, quando e dove preferisce, ma anche allo stesso tempo acquisire i dati che ne descrivono il comportamento sui vari canali. L’obiettivo è studiare poi i dati attraverso piattaforme di Big Data analytics per estrarne informazioni di valore e costruire un’esperienza d’acquisto semplice e intuitiva, ma soprattutto contestualizzata e personalizzata, a prescindere dal touch point scelto dall’utente. Per arrivare a questo risultato è essenziale integrare tutti i canali di vendita, omogeneizzando le modalità di autenticazione, navigazione e pagamento in modo da identificare i clienti attraverso profili univoci, la cui accuratezza sia valida in negozio come nelle campagne promozionali avviate online o sulla mobile app. Si può a questo punto parlare di Unified Commerce, una dimensione che ingloba quella del classico e-commerce abbattendo le barriere tra fisico e digitale. Un passo necessario oggi, se per l’appunto si vuole rimanere sempre a fianco del cliente, ma indispensabile in prospettiva, visto che nel giro di pochi anni lo scenario tecnologico applicato al retail diventerà ancora più sofisticato, con la diffusione sistematica di soluzioni di realtà virtuale e aumentata oltre che di bot alimentati da piattaforme di intelligenza artificiale.

Un’evoluzione a tutto tondo imprescindibile per affrontare (anche) il domani

Sia ben chiaro: non si tratta di preparare il terreno al domani che verrà. Già oggi innovazioni del genere sono state introdotte dai retailer più lungimiranti e disposti alla sperimentazione e stanno ottenendo diversi riscontri, in termini di brand awareness, di aumento di visite, sia nei negozi sia sulla parte on line e quindi di conversioni. Il loro successo non poggia tanto sulla capacità di stupire il pubblico offrendo un’esperienza suggestiva, quanto proprio sul lavoro pregresso di unificazione e integrazione dei canali di vendita e soprattutto delle fonti di dati. A una trasformazione che riguarda essenzialmente il front-end e tutti i sistemi informativi che mettono in comunicazione i vari elementi della filiera, deve in ogni caso corrispondere anche un’evoluzione della catena logistica. Lac ha bisogno di evolversi secondo la logica del just in time, svincolandosi dai meccanismi tradizionali di gestione del magazzino e migrando verso modelli più flessibili di fornitura, sulla scia di quanto appreso attraverso l’esplosione dell’e-commerce. Una transizione non semplice, siamo d’accordo. In questo senso, l’apporto di partner specializzati nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni digitali ad hoc è fondamentale. Non solo per identificare sul mercato tra le tecnologie consolidate quelle migliori per affrontare il cambiamento, ma anche – là dove possibile – per anticiparlo, adottando tecnologie di frontiera e guadagnando vantaggio competitivo sulla concorrenza. Basti pensare alla possibilità di automatizzare, rendendoli trasparenti e immediati, i processi approvativi dell’intera filiera. Una prerogativa della Blockchain, che per molti operatori è ancora sinonimo di futuro. Ma che non può non essere presa in considerazione da tutti coloro che vogliono innovare e dare vita oggi a un vero Unified Commerce.

PRIME365 Retail Suite è una suite innovativa di prodotti basati su tecnologie Microsoft, studiati per accompagnare le aziende del settore retail nel percorso di trasformazione digitale.

Team Marketing