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Avere APPeal

Quali sono i vantaggi di integrare le soluzioni mobile per la propria organizzazione

La parola appeal richiama la capacità d’attrazione di un soggetto e, in questo caso, il gioco di parole non è causale. Più un’attività è gestibile tramite smartphone, maggiore sarà l’usabilità e il contatto con l’utente e quindi la sua diffusione.

Le app e i dispositivi mobile sono ormai obbligatori e trasversali, tanto da essere entrati ufficialmente anche nella granitica amministrazione pubblica. Gli anni di pandemia trascorsi non hanno fatto altro che acuire la necessità di ricorrere ad uno strumento agile per interagire con gli utenti, raccogliere le informazioni e gestire i flussi.

I numeri degli utenti

Il report Digital 2020 riporta che, a fronte di una popolazione di 60 milioni di persone, gli smartphone sono circa 80 milioni.

Secondo i dati pre-pandemici del 2019, diffusi dall’Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Management del Politecnico di Milano gli utenti italiani che utilizzano ogni mese  dispositivi mobili (smartphone e tablet) per accedere ad internet sono oltre 32 milioni, ovvero l’82% della popolazione online. Ciascun utente italiano ha scaricato circa 22 applicazioni sul proprio device, che costituiscono anche l’uso maggiore fatto del dispositivo stesso.

Modern App Mobile: I vantaggi per le aziende

In base a questi dati, risulta evidente che la tendenza sarà quella di integrare i propri processi con le app mobile o almeno affiancando le diverse modalità anche per migliorare la propria efficienza e la propria immagine verso clienti e collaboratori. Secondo diversi studi, infatti, i vantaggi legati all’utilizzo delle app per la propria attività sono:

  • Aumento della flessibilità e libertà di fruizione di una funzione e/o un servizio
  • Creazione di familiarità con l’utente attraverso il dispositivo di maggior utilizzo
  • Efficientamento dei processi interni ed esterni
  • Maggiore libertà di progettazione e risparmio
  • Integrazione con altri dispositivi
  • Aumento della visibilità e del valore del proprio brand? grazie ad una maggiore viralità
  • Maggiore copertura informatica con una navigazione più rapida

Attenzione alla dispersione: visibilità e usabilità delle Modern App mobile

Sempre secondo la ricerca del Politecnico, di 22 applicazioni sul proprio dispositivo, ne vengono utilizzate effettivamente solo 12, con una media di 9 al mese e 4,5 al giorno.

Quindi, per evitare di scomparire nella schermata di uno smartphone di fianco al giochino a pagamento, bisogna tenere in considerazione la possibilità di raggiungere ogni store come primo requisito per non perdere visibilità, ma ancora più importante la retention. Il 44% degli utenti smartphone, infatti, ha deciso di cambiare app per problemi di usability.

Per questo Var Prime utilizza un approccio Custom Made, utilizzando le migliori tecnologie cross platform e coinvolgendo il cliente nel disegno della soluzione con un design thinking immersivo.

 

Approccio_CustomMade_Desktop

 

 

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App Consultant

 

Microsoft Intune

Microsoft Intune è una soluzione cloud di MDM (Mobile Device Management) e MAM (Mobile Application Management) disponibile nella piattaforma Microsoft 365.

L’obiettivo delle organizzazioni è quello erogare i servizi in modo sicuro ed allo stesso tempo di garantire la massima produttività ed efficienza agli utenti finali.

Microsoft Intune come strumento di gestione moderna permette l’aggiornamento in maniera strutturata degli asset aziendali, semplifica il lavoro agli amministratori di sistema ed aumenta la sicurezza delle risorse aziendali.

I dispositivi supportati da Microsoft Endpoint Manager – Intune sono i seguenti:

Apple

  • Apple iOS 12.0 e versioni successive;
  • Apple iPadOS 13.0 e versioni successive;
  • Mac OS X 10.13 e versioni successive.

Google

  • Android 5.0 e versioni successive (incluso Samsung KNOX Standard 2.4 e versioni successive);
  • Android Enterprise.

Microsoft

  • Surface Hub;
  • Windows 10 (versioni Home, S, Pro, Education ed Enterprise);
  • Windows 10 Enterprise 2019 LTSC;
  • Windows 10 IoT Enterprise (x86, x64);
  • Windows Holographic for Business;
  • Windows 10 Teams (Surface Hub);
  • PC Windows 10 1709 (RS3) e versioni successive,
  • PC Windows 8.1.

Tra le funzionalità principali della soluzione troviamo:

  • Gestione remota dei dispositivi mobili e pc desktop;
  • Controllo delle funzionalità e delle impostazioni;
  • Protezione dei dispositivi, applicazioni e risorse aziendali;
  • Distribuzione e gestione delle applicazioni;
  • Gestione degli aggiornamenti;
  • Enrollment automatica ed in modalità “zero touch” dei dispositivi.

Approfondiamo ora una piccola parte delle features più interessanti ed esclusive di Microsoft Intune.

Windows Autopilot

Windows AutoPilot è un servizio cloud che offre la possibilità di automatizzare la configurazione di dispositivi con a bordo preinstallato il sistema operativo Windows 10.

L’utilizzo di questa funzionalità è utile specialmente in quegli scenari in cui i dipendenti ricevono un nuovo dispositivo direttamente dal vendor. Lato utente sono necessarie solo alcune semplici operazioni per rendere il dispositivo pronto all’uso.

Conditional Access

Riguardo al mondo della sicurezza, non possiamo non parlare della funzionalità di Conditional Access che permette di controllare gli accessi su applicazioni cloud o on-premises  basandosi su determinate condizioni definite dal reparto IT.

La funzionalità di base è inclusa in Azure Active Directory per la gestione degli accessi delle identità. Grazie all’integrazione con Microsoft Intune questa viene estesa anche ai dispositivi.

Windows Update for Business

L’installazione costante degli aggiornamenti sui dispositivi Windows 10 offre la possibilità di sfruttare al massimo le funzionalità offerte dal sistema operativo ed allo stesso tempo aumenta notevolmente il livello di sicurezza.

Tramite Windows Update for Business e Microsoft Intune si semplifica l’esperienza di gestione degli aggiornamenti. Intune offre la possibilità di configurare in modo centralizzato le impostazioni di aggiornamento sui dispositivi ed eventualmente posticipare l’applicazione .

App Protection Policies

I dipendenti utilizzano sempre di più dispositivi mobili come smartphone e tablet per accedere a dati e risorse aziendali.

Per prevenire eventuali perdite di dati, è possibile proteggere le applicazioni aziendali tramite una mobile app protection policy.

Bitlocker e FileVault

Le due funzionalità di crittografia per dispositivi Windows 10 e macOS hanno come obiettivo principale la protezione del dispositivo. In caso di smarrimento o furto del device, le funzionalità impediscono accessi non autorizzati ai dati.
Microsoft Intune offre la possibilità di abilitare e gestire in modo centralizzato la crittografia dei volumi.

Microsoft 365 Apps for enterprise e Microsoft Edge

Grazie a pochi e semplici passaggi, gli amministratori di sistema hanno la possibilità di installare e gestire in modo centralizzato le applicazioni della casa di Redmond.

Conclusione

Microsoft Intune è una soluzione indispensabile per le organizzazioni. Grazie all’estrema integrazione con la suite Microsoft 365, le funzionalità ed i vantaggi sono numerosi.

 

Link di approfondimento:

www.ictpower.it

www.robertotafuri.it

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Senior Consultant – Microsoft Modern Work & Security | Var Group

Mettere in sicurezza VM e applicazioni è possibile grazie a diversi servizi attivabili sulle Virtual Network di Microsoft Azure: mostriamo le loro possibili combinazioni e integrazioni attraverso una serie di architetture e scenari.

I servizi che possiamo attivare su Azure sono sempre di più e molti di essi sono connessi a Virtual Network o anche esposti pubblicamente su Internet. Sono quindi in aumento le tipologie di workload che necessitano di protezione, e dobbiamo proteggere tutte le relative risorse da attacchi che diventano sempre più sofisticati.

Per rispondere a questa sfida, possiamo però contare su diversi strumenti che Microsoft Azure ci mette a disposizione per difenderci: essendo però questi piuttosto eterogenei, non sempre è immediato orientarsi nella scelta di quelli più adatti.

In questa guida mostriamo diversi scenari che possiamo incontrare nel mondo reale andando a pubblicare applicazioni in cloud e quali servizi Azure o loro combinazioni possiamo adottare di volta in volta per avere una protezione efficace e “mirata” sulle nostre esigenze.

Scenario 1: Nessuna Applicazione Web

Nello scenario che stiamo per descrivere ci basterà implementare solo Azure Firewall. Questo servizio offre tutte le funzionalità di un firewall di ultima generazione, quindi è in grado di effettuare packet filtering sia sugli indirizzi IP che sulle porte dei protocolli TCP/UDP, ma anche di operare a un livello più alto, cioè sugli attributi delle applicazioni HTTPS o SQL.

Descrivendo il flusso: il client che stabilisce una connessione chiamerà l’IP pubblico di Azure Firewall come IP di destinazione. Azure Firewall effettua quindi un Destination Network Address Translation (DNAT) “traducendo” l’IP di destinazione con quello privato del server che esegue l’applicazione e un Source NAT traducendo l’IP sorgente del client con il proprio IP privato. Quando l’applicazione risponde, il flusso viene ripetuto con la logica inversa.

Scenario 2: Solo Applicazioni Web

In questo scenario è sufficiente la sola presenza di Application Gateway, servizio che offre le funzionalità di un web load balancer e che a differenza di Azure Firewall funziona come un vero e proprio Reverse Application Proxy. I bilanciatori tradizionali operano al livello 4 della pila OSI, ovvero di Transport, effettuando il bilanciamento in base a indirizzo IP sorgente e porta. Application Gateway può invece smistare il traffico effettuando decisioni di livello più avanzato, per es. in base agli attributi della richiesta http, in quanto opera a livello OSI 7 (Application)

AG non effettua nessun NAT (Network Address Translation), ma inoltra al server di backend anche l’indirizzo IP originale del client, aggiungendolo nell’http header. Questo può essere utile nel caso di applicazioni web che necessitano di conoscere l’indirizzo sorgente del client per fornire contenuto specifico in base alla geolocalizzazione: per questo motivo in questo scenario abbiamo preferito Application Gateway ad Azure Firewall.

Scenario 3: Mix di Applicazioni Web e Applicazioni non-web

Finora abbiamo visto Azure Firewall e Application Gateway come servizi complementari, ma a seconda del contesto possono anche essere usati assieme per incrementarne l’efficacia.

In questo nuovo scenario la soluzione migliore è l’utilizzo di Application Gateway e Azure Firewall in parallelo: è il caso in cui ad esempio vogliamo pubblicare sia applicazioni web che non-web, dunque può essere utile sfruttare i vantaggi di entrambi i servizi. Quindi Azure Firewall si occuperà di ispezionare il traffico in ingresso per le applicazioni non web, mentre Application Gateway proteggerà quello diretto alle applicazioni web.

Per ottenere lo stesso livello di protezione su entrambi i tipi di applicazioni, sull’Application Gateway oltre alle feature già descritte prima potremmo abilitare un ulteriore servizio: WAF (Web Application Firewall). Si tratta di un device con funzionalità da firewall, specializzato per le applicazioni web: consente di proteggere in maniera centralizzata le applicazioni dai più diffusi tipi di attacchi e vulnerabilità.

Scenario 4: Applicazioni che necessitano di gestione dell’IP sorgente o destinazione

A seconda delle esigenze sulla gestione dell’IP sorgente, possiamo ipotizzare due nuove architetture dove anzichè collocare Application Gateway e Azure Firewall in parallelo, li mettiamo in serie.

Nel primo caso andiamo a gestire quelle applicazioni che necessitano di conoscere l’IP sorgente del client, a prescindere che siano web based o no. Collocheremo quindi come primo servizio che il client contatterà l’Application Gateway con l’aggiunta di WAF, in modo che offra protezione per le web application e possa preservare anche l’IP originale del client, mentre Azure Firewall verrà messo a valle come secondo livello di ispezione e si occuperà di controllo centralizzato e raccolta log.

Nel secondo caso gestiamo quelle situazioni in cui non ci interessa preservare l’IP sorgente ma vogliamo che sia Azure Firewall, con i suoi filtri più avanzati, a bloccare il traffico malevolo prima che raggiunga Application Gateway. In tal caso invertiremo la configurazione mettendo Azure Firewall come primo punto di accesso e Application Gateway dopo di esso.

Scenario 5: Protezione a layer 3+4 con DDoS Protection Standard

Introduciamo ora un altro interessante servizio Azure per la security: il DDoS Protection Standard, creato appositamente per proteggere le risorse dagli attacchi di tipo “Distributed denial of service (DDoS)”. Le risorse Azure, quando sono esposte su internet, possono essere facilmente oggetto di questi attacchi che consistono nel saturare tutte le risorse dell’applicazione fino a renderla indisponibile. Attacchi di questo tipo sfruttano di solito vulnerabilità nei livelli 3 e 4 della pila OSI, e la protezione del servizio DDoS si concentra quindi su queste.

Mentre la rete globale di Azure è protetta di default attraverso la DDoS Protection livello Basic, offerta quindi gratuitamente, il servizio Standard offre una protezione aggiuntiva attraverso delle policies che possono essere adattate alle applicazioni specifiche del cliente, il tutto in maniera intelligente in quanto il servizio è in grado di analizzare il traffico tipico dell’applicazione in modo da profilarlo e potere così più facilmente riconoscere le attività anomale. In più offre una serie di report e alert sugli attacchi rilevati, e la possibilità di essere integrato con Azure Security Center per potenziare ulteriormente il monitoraggio.

Scenario 6: Protezione a layer 3+4+livello Application

Possiamo ipotizzare un’ulteriore combinazione di due servizi di Azure Security appena visti per ottenere un doppio livello di protezione: Azure DDos e WAF. Essendo quest’ultimo basato su Application Gateway come mostrato nei precedenti scenari, otterremmo quindi una protezione completa ai livelli 3, 4 e 7 della pila OSI aggregando le feature di questi servizi.

Come mostrato nello screenshot, questi 2 servizi potrebbero lavorare assieme proteggendo la rete centrale nell’ambito di una particolare architettura di rete denominata “hub and spoke”.

Descrivendo in breve questa topologia standard: distribuiamo delle risorse condivise in una virtual network centrale denominata “hub”, che potranno connettersi a specifiche applicazioni isolate in apposite virtual network grazie ai virtual network peering. In questa architettura quindi, Azure Firewall e Application Gateway insieme a DDoS Protection verranno attivati nella virtual network con ruolo hub, anche se i server di backend che pubblicheranno possono stare nelle reti spoke, ottenendo quindi un ulteriore livello di isolamento e quindi protezione.

Conclusioni

Abbiamo visto una serie di servizi che sono tra loro complementari e possono quindi essere usati da soli o integrati tra loro: gli scenari mostrati sono solo alcuni esempi possibili tra le varie combinazioni che possono essere ipotizzate sulla base delle peculiari esigenze del cliente.

Partendo dai primi due scenari più semplici e dal costo più ridotto in quanto adottiamo un solo tipo di servizio, arriviamo fino a quelli (5 e 6) con la presenza di servizi dal costo più elevato come la DDoS Protection Standard, di conseguenza più adatti per aziende con un volume più elevato di workload da proteggere.

Infine consideriamo che gli strumenti visti presentano potenziali integrazioni con ulteriori servizi. Un esempio può essere Azure Kubernetes, nel caso in cui vogliamo proteggere i workload contenuti negli AKS cluster, oppure Azure Front Door che è un servizio molto simile a Application Gateway ma che anziché essere collocato in una Virtual Network, è disponibile a livello globale e decentralizzato.

 

Fonti e approfondimenti:

Firewall and Application Gateway for virtual networks – Azure Example Scenarios | Microsoft Docs

Azure DDoS Protection Standard Overview | Microsoft Docs

 

Microsoft Azure è una piattaforma di Cloud Computing accessibile tramite un portale online che consente di accedere e gestire i servizi e le risorse cloud forniti da Microsoft

 

Azure Engineer

 

Creare una mobile App

Tra tutti gli scenari di sviluppo, il mobile è quello più tumultuoso ed è stato caratterizzato, fino dalla sua nascita, da innovazione e cambiamenti continui che ci hanno reso spettatori della crescita e del declino di vari sistemi operativi e produttori.

Se non è così improbabile che, per leggere questo articolo, il lettore stia usando un notebook acquistato nel 2013 con Windows 10, uscito nel 2015, sarà quasi impossibile che abbia un cellulare Nokia Lumia con Windows Mobile 8 o un BlackBerry Q10.

Meno di cinque anni sono sufficienti perché un cellulare e il software diventi obsoleto. IOS 8 ed Android 5.0, usciti entrambi nel 2014, sono presenti ad oggi in meno del 5% dei dispositivi utilizzati nel mondo e non sono più supportati dai rispettivi produttori.

Sviluppare un’app per Android o iOS non vuol dire creare qualcosa come un sito web, ma realizzare un vero e proprio software che gira su dispositivi diversi, eterogenei ed in costante e rapida evoluzione.

Inoltre, anche se è vero che nella maggior parte dei casi le app aziendali hanno come target i tablet e cellulari con sistema operativo Android ed Apple, non si deve scordare che viene spesso richiesto anche il funzionamento su pc fissi con Windows e Mac OS. Sempre più diffusi sono i dispositivi indossabili e domestici e le relative app che, anche se in contesti specifici, sono sempre più richieste.

Pertanto è fondamentale, visti anche i costi maggiori che di solito lo sviluppo di un’app richiede rispetto allo sviluppo di un sito web, fare un’analisi molto approfondita degli obiettivi di business, dei workflow e dei risultati attesi.

Un’azienda che desidera realizzare un’applicazione mobile, sia destinata ad un utilizzo interno oppure alla commercializzazione, per procedere con lo sviluppo ha la necessità di scegliere come realizzarla, utilizzando una delle numerose soluzioni che si possono dividere in quattro macro-categorie: nativo, ibrido/cross-platform, sviluppo tramite piattaforme “low code/no code” (Power Apps) ed infine sviluppo tramite progressive web app (PWA).

Per il confronto verranno considerati alcuni parametri: performance, semplicità e rapidità di sviluppo, modo, semplicità e rapidità della distribuzione sui device (deploy), accesso a basso livello alle funzionalità offerte dai sensori e possibilità di utilizzare dispositivi esterni, livello di personalizzazione dell’interfaccia grafica, facilità nel reperire sviluppatori in grado di implementare la soluzione richiesta.

APP native

Le app native hanno questo nome perché vengono sviluppate nello stesso linguaggio del dispositivo al quale sono destinate. Se si sceglie questo tipo di implementazione si deve avere a disposizione almeno uno sviluppatore per ogni piattaforma: su Android è necessario conoscere il linguaggio Kotlin e/o Java, su Apple i linguaggi Objective C e/o Swift, su Windows il framework Dot Net.

Da un punto di vista di funzionalità, con una app nativa si ottiene un’ottima efficienza data la possibilità di sfruttare appieno le potenzialità del dispositivo e dell’hardware.

Le app native permettono di ottenere prestazioni eccellenti. Questo aspetto diventa importante se si intende sviluppare giochi, contenuti multimediali, animazioni, 3D, realtà aumentata ed in generale quando è richiesta una interfaccia grafica molto elaborata.

Vantaggi:

  • Controllo completo e totale del device;
  • Velocità e possibilità di gestire grandi quantità di dati;
  • Possibilità di utilizzare tutte le funzionalità offerte dal device (bluetooth low energy, sensori);
  • Esperienza utente totalmente uniforme con quella offerta dal sistema operativo;
  • Facilità nel trovare sviluppatori;

Svantaggi:

  • Costi di sviluppi elevati, necessità di avere risorse distinte sui vari ambienti;
  • È necessario sviluppare, testare e manutenere le diverse soluzioni;
  • Quando esce un nuovo sistema (es Samsung Tizen) è necessario implementare la soluzione completamente da zero;
  • Quando il sistema scompare tutti gli investimenti fatti sono sostanzialmente perduti (es: Nokia Symbian, BlackBerry OS, Firefox OS);

APP ibride/cross

Un’alternativa allo sviluppo nativo è lo sviluppo con tecnologia ibrido/cross che permette, attraverso un unico linguaggio ed un unico ambiente, di realizzare una sola app da cui poi verranno facilmente create le diverse versioni (tipicamente una per iOS, una per Android ed una per Windows).

Lo scopo è quello di snellire il processo di sviluppo e di ridurre il mantenimento del codice riuscendo comunque a garantire gli stessi risultati attesi in termini di performance ed usabilità che si ottengono da un’app nativa.

I più diffusi framework di sviluppo sono: Xamarin di Microsoft, Flutter di Google, React Native supportato da Facebook, Ionic.

Se si decide di implementare la propria app utilizzando questa soluzione è particolarmente importante scegliere un framework stabile sperando che sia pienamente supportato anche negli anni a venire. Negli anni molti player hanno cercato di fornire soluzioni che poi sono state sostanzialmente abbandonate, ad esempio Embarcadero con Delphi.

Partiamo dal più diffuso dei framework, ovvero React Native: creato nel 2015, viene utilizzato per la realizzazione di alcune tra le più famose e diffuse app quali Facebook Messenger, Instagram, Snapchat, Tinder, Airbnb. Lo sviluppo avviene tramite linguaggio JavaScript. Le applicazioni create con questo framework tipicamente sono “da market” e non devono lavorare in offline. Su questa tipologia di app React viene considerata la migliore delle soluzioni.

Flutter è un sistema ancora più recente, creato nel 2017 da Google ed utilizzato, oltre che da Google stessa, da aziende internazionali come ad esempio Alibaba e Wechat. Lo sviluppo Flutter avviene utilizzando il nuovo linguaggio DART. Non essendo stato ancora adottato in modo diffuso in Italia la community di sviluppatori non è ancora ampia e quindi non è facile trovare persone con le conoscenze richieste.

Svantaggio principale di entrambi i due framework è il parziale supporto alla piattaforma Windows, anche se essendo, soprattutto il secondo, in continua evoluzione non è improbabile che a breve questo gap venga colmato. Di fatto ad oggi Windows è supportato solo tramite Alpha (quindi non stabile).

Xamarin è invece la soluzione Microsoft ed utilizza quella che è uno dei più diffusi, conosciuti e stabili ambienti: il framework DotNet ed il linguaggio C#. DotNet è uscito nel 2002 e da allora è stato costantemente migliorato con investimenti costanti e un percorso di innovazione e crescita che lo ha portato ad essere leader nell’innovazione.

Questi investimenti da parte di Microsoft si traducono nella tranquillità di sviluppare con un sistema che comunque ha sempre garantito negli anni un supporto continuo, permettendo agli sviluppatori di aggiornare e migrare le proprie applicazioni, anche se certo non sempre in modo indolore e semplice, anzi a volte in modo molto complesso (pensiamo a Silverlight).

Rimane il fatto il framework.NET è stato introdotto con Windows XP e Windows CE/Windows Mobile e da allora ha conosciuto una diffusione che lo rende ad oggi una delle principali piattaforme di riferimento per gli sviluppatori.

La totale integrazione con i servizi in cloud Microsoft Azure permette ad oggi di arricchire le applicazioni mobile di tutti gli strumenti offerti da Microsoft per il Cloud tra i quali Artificial Intelligence, Cognitive Services, Cognitive e Cloud Computing, Machine Learning e tanti altri ancora.

Nel grafico possiamo vedere la diffusione di mercato delle varie piattaforme.

grafico piattaforme

In questa tabella riassuntiva vengono elencati i punti di forza e di debolezza delle tre soluzioni.

 

XAMARIN

 

 FLUTTER  REACT NATIVE
 

Vantaggi

 

Integrato con le soluzioni Microsoft Azure e con tutti i prodotti Microsoft;

 

Prodotto stabile e maturo;

.NET ininterrottamente supportato da Microsoft fino dal 2002;

 

Ampia comunità di sviluppatori;

 

Numerosi componenti di terze parti;

 

Long term support garantito;

 

Applicazioni con database locali di grosse dimensioni rapide e stabili;

 

 

In rapidissima diffusione;

 

Supportato da Google;

 

Consente di sviluppare in modo rapido app “da market” che funzionano in modalità online;

 

Permette di realizzare Web Apps;

 

 

 

Consente di sviluppare in modo rapido app “da market” che funzionano in modalità online;

 

Supportato da Facebook;

Elevate possibilità di personalizzazione dell’interfaccia grafica;

 

Permette di realizzare Web Apps;

 

Enorme quantità di componenti di terze parti;

 

Svantaggi

 

Difficoltà nell’implementare interfacce grafiche elaborate;

 

Non permette di realizzare Web Apps;

 

Pacchetto di installazione dell’applicazione di dimensioni maggiori rispetto agli altri;

 

 

 

Recente e ancora non completamente stabile ancora in beta ad esempio su Windows;

 

Ancora pochi componenti di terze parti;

 

Ancora pochi sviluppatori Dart in Italia;

 

Meno codice riusabile rispetto alle altre due soluzioni;

 

 

Non adatto ad applicazioni enterprise/offline con grandi quantità di dati;

 

Sviluppo complesso, sono richiesti sviluppatori senior;

 

Più lenta delle altre due soluzioni;

Power Apps

Power Apps appartiene alla famiglia delle soluzioni di sviluppo chiamate “Low Code/No Code”. È una componente della “Power Platform”, che include anche PowerBI e Microsoft Flow, e consente di realizzare soltanto applicazioni enterprise aziendali e non applicazione da market. Tipicamente un’applicazione aziendale permette la consultazione di liste ed elenchi, l’inserimento, la modifica e la cancellazione di dati. La realizzazione di questa tipologia di applicazione può essere fatta in tempi rapidissimi.

Anche chi non conosce alcun linguaggio di programmazione con pochi click può realizzare un’applicazione collegata alla propria base dati che visualizza una lista e permette di inserire, modificare o cancellare le varie entità.

Uno dei punti di forza di Power Apps è la completa e totale integrazione sia con tutte le altre soluzioni Microsoft, quindi Dynamics 365 CRM & ERP, OneDrive, Teams, SharePoint, Office 365, tutti i servizi Azure, sia con i più diffusi software commerciali quali ad esempio Sales Force, SAP, Jira.

Le Power Apps presentano però alcuni limiti importanti: è molto complesso farle lavorare in modalità offline, non permettono un controllo completo del device e quindi non è possibile ad esempio interfacciarsi con beacons, stampare su stampanti bluetooth, ricevere notifiche push effettuare acquisti in-app. Per fare un esempio, Immuni, date le sue caratteristiche, non potrebbe essere realizzata con Power Apps sia perché non sarebbe possibile interfacciarsi con il Bluetooth sia perché le Power Apps non vengono pubblicate nel Google Play ed Apple Store.

Vediamo infatti come avviene la distribuzione dell’app. L’utente finale deve installare un’app di Microsoft, chiamata appunto “Power Apps” e poi loggarsi su questa, utilizzando le proprie credenziali di Office 365. In questo modo potrà usufruire dell’App realizzata dallo sviluppatore.

Si tratta di deploy da uno store proprietario Microsoft, diverso quindi da quello del produttore del device, che rende accessibili solo le app che sono state abilitate dall’organizzazione.

Oltre che sui cellulari e tablet le Power Apps sono inoltre eseguibili su Mac e su Windows tramite Microsoft Teams.

Altro particolare importante da considerare è che la Power Platform non è attualmente disponibile ed accessibile in Cina.

Un tipico caso di uso in cui questa tecnologia offre dei vantaggi rispetto alle altre soluzioni sono le applicazioni come: gestione nota spese, gestione timesheet, gestione richiesta ed approvazione permessi e ferie ed anche gestione warehouse/magazzini (inventari, ricollocazioni, stoccaggi…).

In questi scenari l’utente che utilizza il sistema è all’interno dell’organizzazione quindi ha già la relativa licenza Office 365, inoltre tutte le informazioni sono già presenti all’interno di una base dati, tipicamente l’applicativo ERP.

Vantaggi:

  • L’applicazione può essere implementata facilmente e velocemente, tramite strumenti di drag&drop quindi anche da chi non ha conoscenze di sviluppo;
  • In tempi rapidi è possibile avere una soluzione stabile;
  • Non sono richieste skill per il Deploy su Microsoft Store;
  • Non è richiesta approvazione da parte dei market;
  • Non sono previste attività di aggiornamento per rendere compatibile l’app quando escono gli aggiornamenti del sistema operativo;
  • Si riescono ad eseguire anche su Teams;
  • Completamente integrato con mondo Microsoft Dynamics 365;

Svantaggi:

  • L’utente che utilizza l’app deve avere una licenza aggiuntiva (attualmente circa 8 euro/mese/utente per una singola app oppure 33 euro per app illimitate);
  • La distribuzione agli utenti avviene tramite tramite il market proprietario di Microsoft, non tramite Google Play o Apple Store, quindi la app non è effettivamente scaricabile dal market del dispositivo;
  • Non sono ancora disponibili componenti grafici complessi;
  • Non è possibile utilizzare hardware (es: stampati bluetooth, beacons, lettori NFC e/o RFID);
  • Non è possibile integrare le funzionalità del sistema operativo (push notification, acquisti in app..)
  • Sono attualmente utilizzabili sono in modalità online, in assenza di internet non funzionano;
  • Sono abbastanza lente, la velocità dipende direttamente anche dal tipo di connettività;
  • Non sono possibili personalizzazione grafiche spinte;

Conclusioni

Native Ibrido Cross-Platform Power Apps
Costi di sviluppo Elevati Medio Bassi
Tempi di sviluppo Elevati Medi Bassi
Online/Offline Entrambe Entrambe Online
Performance Elevate Medie Basse
Distribuzione Store Store Microsoft Store
Accesso alle funzionalità del dispositivo e collegamento a periferiche esterne Nessun Limite Nessun Limite Limitato/Assente
Personalizzazione grafica Elevata Media Bassa
Integrazione mondo Dynamics 365 Da sviluppare Da sviluppare Nativa
Tempo necessario per realizzare una app IOS, Android e UWP
Di tre schermate (lista, inserimento, modifica e cancellazione) e interfacciamento con un database centrale Dynamics 365 Elevato
 

3 * 7 = 21

 

12

 

3

 

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Dynamics 365 Developer

 

Che Microsoft considerasse strategica la propria offerta basata sulla tecnologia Power Platform era già ampiamente noto.

Val la pena di aprire una parentesi e ricordare che dagli ambienti SharePoint Online saranno  rimosse dal 1 novembre 2020 le funzionalità e il supporto e delle funzionalità dei “vecchi” workflow basati sull’engine SharePoint 2010. E stessa sorte toccherà a quelli basati su SharePoint 2013 come ci indica questo post: https://support.microsoft.com/en-gb/office/sharepoint-2010-workflow-retirement-1ca3fff8-9985-410a-85aa-8120f626965f

Ma il tema di questo articolo è invece la novità rappresentata dall’acquisizione della tecnologia di RPA (Robotic Process Automation) di Softomotive, comunicata a maggio, che estende le funzionalità di Power Automate (il nuovo motore di workflow “codeless”) con nuovi componenti aggiuntive, molto interessanti per le applicazioni aziendali:

  • Comprensione intelligente dei dati strutturati e non strutturati, ad esempio per la lettura delle informazioni da fatture o ordini di acquisto, e per l’interpretazione delle immagini.
    Grazie alle capacità integrate in questa tecnologia è possibile automatizzare processi dove la fonte del dato è analogica e non strutturata, offrendo nuove opportunità di efficientamento dei processi aziendali.
  • Connessione a oltre 300 applicazioni e servizi esterni: questo rende estremamente facile lavorare con le informazioni archiviate nel cloud o con quelle memorizzate su sistemi e database locali.
  • La tecnologia Robotic Process Automation consente di connettersi alle applicazioni aziendali senza bisogno di web service o API. Immaginate, per analogia, l’equivalente della registrazione delle macro di Excel, gli utenti finali possono automatizzare l’integrazione con queste applicazioni registrando attività manuali come clic del mouse, input da tastiera e immissione di dati, e quindi automatizzare la riproduzione di questi passaggi per integrarli con automazioni di processo più complesse.
    (immaginate a questo punto l’autore del post che ride istericamente pensando a quanto tempo impiegava 25 anni fa con i primi rudimenti delle applicazioni di screenscraping)
  • Possibilità di creare applicazioni low code / no code di tipo desktop, grazie al componente di WinAutomation. Il visual designer di tipo drag-and-drop e lo strumento di debug live consentono di automatizzare i processi posizionando i passaggi in modo logico, aiutando a trasformare le idee in realtà in modo chiaro e semplice.

In conclusione questa acquisizione incrementa moltissimo le potenzialità dell’automazione dei processi low code o no code, e nella realizzazione di processi end to end che integrano i dati di applicazioni legacy e dei moderni servizi cloud.

 Queste “capacità” sono pilastro essenziale di un moderno ambiente per la collaborazione distribuita.

Contattaci per approfondire gli scenari disponibili!

 

I dati e l’intelligenza artificiale per la loro elaborazione rendono disponibili alle imprese nuovi modi per migliorare i processi e generare valore

 

CEO – Amministratore Delegato

Power Platform: scenari d’uso aziendali

Cosa si può fare con Power Platform

Microsoft Power Platform è un insieme di strumenti che supportano l’organizzazione nel realizzare applicazioni aziendali, nativamente fruibili da qualsiasi devices, e automatizzare le procedure interne.
Si tratta di un cambio di paradigma e di modalità di implementazione per realizzare applicazioni a supporto dei processi interni all’organizzazione, in quanto non è necessario la scrittura di codice ma è sufficiente avvalersi dei modelli e degli strumenti nativi della piattaforma.
Power Platform oltre a integrare gli strumenti di produttività di Office365, consente di sfruttare una rete di connettori, in continua evoluzione, per estendere e integrare altri strumenti aziendali come il CRM o i database dei sistemi gestionali.
La piattaforma permette inoltre di creare applicazioni che sfruttano appieno le funzionalità dei dispositivi come fotocamere, GPS e controlli penna.

Quando utilizzare Power Platform: scenari d’uso aziendali

Power Platform risponde a determinate esigenze aziendali, in particolare è la soluzione ideale per le aziende fortemente orientate ai processi.
In quali scenari è funzionale e consigliato l’utilizzo di questa piattaforma:

  • Se l’azienda utilizza Lotus Notes e sta valutando un percorso di migrazione e adozione di una piattaforma moderna, intuitiva e con una roadmap in continua evoluzione;
  • Se l’azienda ha sviluppato diverse applicazioni custom o personalizzate su sistemi obsoleti;
  • Se l’azienda ha intenzione di adottare una piattaforma unica, integrata con tutti gli strumenti di collaborazione e produttività aziendale;
  • Se non è possibile identificare una soluzione di mercato specifica per rispondere alle esigenze aziendali;
  • Se l’azienda ha bisogno di sviluppare applicazioni o servizi a supporto dei dipendenti per migliorare l’on boarding e processi di engagement;
  • Se l’azienda vuole estendere i servizi di Office365 e Dynamics365, per costruire applicazioni e processi a partire da dati sia strutturati che destrutturati.

Come usare Power Platform: business case

Nel corso del tempo molte aziende per rispondere alle diverse esigenze di gestione operativa hanno dovuto sviluppare internamente applicazioni su sistemi diversificati e non integrati tra di loro, trovandosi a dover investire risorse e tempo nell’amministrazione e manutenzione delle stesse, aumentando la complessità e l’inefficienza di alcune procedure anche semplici e ripetitive.
Ecco alcuni esempi di applicazioni che è possibile realizzare con Power Platform proprio per rispondere ad alcune delle principali esigenze aziendali:

  • Autorizzazione richieste di investimento
  • Prenotazione e gestione di risorse condivise (sale riunioni, auto aziendali, pc, smartphone, ecc.)
  • Autorizzazione ferie, trasferte e rimborsi
  • Approvazione documentazione (fatture, ordini, ecc.)
  • Gestione rapporti di intervento
  • Gestione reclami
  • Processo di autorizzazione e firma contratti
  • Approvazione e distribuzione procedure aziendali
  • Condivisione comunicazioni interne
  • Trouble ticketing
  • Autorizzazione e approvazione dei mandati di pagamento.

In generale tutte quelle applicazioni che tipicamente non risiedono sui sistemi gestionali delle organizzazioni, ma li integrano e le estendono.

Perché usare Power Platform nella tua azienda

  • Perché riduce i costi di sviluppo.
  • Perché è molto più veloce per rispondere alle esigenze di business
  • Perché è integrato con gli altri strumenti Microsoft di collaborazione e condivisione della conoscenza.

Per valutare meglio gli impatti economici dell’introduzione di Power Platform in azienda leggi lo studio completo di Forrester.

Power Platform Demo

Paolo Ighina - Business Developer

Modern Workplace – Business Development Manager

La progettazione dell'esperienza utente

First impression

La prima impressione è quella che conta! Quante volte abbiamo sentito questa frase applicabile in ogni contesto sociale, forse troppe e in alcuni casi ci siamo anche ricreduti sul suo significato. Ma l’approccio verso i nuovi strumenti di comunicazione/lavoro su cosa si basa?

Purtroppo in questi contesti il primo sguardo e la prima impressione sono davvero elementi che potranno decretare o meno il successo di un progetto, quindi che fare? Oltre a dedicare tempo alla progettazione alla usabilità e al lancio degli strumenti, non dobbiamo dimenticarci di supportarne fortemente l’adozione tramite la motivazione.

Se incontraste sulla vostra strada una persona affaticata e mal vestita, sapendo che sta facendo il muratore in cantiere, che cosa pensereste? Sareste scevri da una prima “negativa” impressione rispetto al fatto di non saperlo?

Vediamo alcuni esempi:

Chatbot

la primissima interazione tra l’utente e il bot è fondamentale per l’esperienza dell’utente. Quando si progetta un bot, bisogna tener presente che c’è molto di più in quel primo messaggio oltre a dire “ciao”.

L’utente deve capire subito con cosa interagisce, cosa può ottenere dallo strumento, se questo lo farà innervosire, se sarà in grado di aiutarlo e non di fargli perdere tempo.

Diversamente non ci sarà una seconda volta.

Siti internet

Il sito internet vive sulla schermata principale.

La prima schermata deve, oltre a mostrare la pertinenza del contenuto ricercato, fornire importanti spunti di navigazione. Gli utenti dovrebbero comprendere intuitivamente dove si trova il menu e come funziona, dove chiedere aiuto, qual è la politica sulla privacy e così via.

Intranet

Le intranet oggi si configurano sia come strumenti di comunicazione interna sia come strumenti di lavoro: se la prima pagina non mi permette di capire questo ed accedere velocemente a ciò che voglio, gli utenti smetteranno di considerala tale e perderanno magari più tempo per essere aggiornati o addirittura rinunceranno.

Applicazioni

Nella applicazioni, qualunque sia il loro scopo, deve capirsi il flusso e l’obiettivo dell’utilizzo. La schermata principale spesso è il punto di smistamento alle varie funzionalità ed il punto di ritorno.

Si potrebbe andare avanti all’infinito con gli esempi, ma appare chiaro che il primo approccio allo strumento ne decreta il futuro ed assiduo utilizzo. Che cosa significa questo? Nei processi di Change management il concetto di adoption deve essere accompagnato in maniera soft ma incisiva: mostrare agli utenti i prodotti migliori, performanti ma senza barriere, facilissimi da usare renderà vincente l’operazione di evoluzione. Spiegare agli utenti il perché li devono usare e quali vantaggi ne deriveranno sarà la chiusa per fare goal.

La progettazione oggi parte da metriche rovesciate rispetto al passato, prima di preoccuparci della fattibilità, preoccupiamoci di come verrà accolta l’innovazione, se verrà accolta e se veramente porterà il valore aggiunto che stiamo ricercando. Dopo capiremo come costruire questo risultato.

Scopri heybot, il chatbot conversazionale che dialoga direttamente con i tuoi clienti e con i tuoi partner, risponde 24/7 alle Q&A dei tuoi utenti in modo proattivo fornendo informazioni dettagliate.

 

Modern Workplace Consultant

 

Microsoft Power Platform

Aumentare la produttività ed efficientare i processi di business con l’approccio semplificato degli strumenti di Power Platform

Microsoft ha investito molto in questi ultimi anni sulla piattaforma cloud allo scopo di fornire ai clienti strumenti sempre più integrati per supportare a 360 gradi ogni esigenza di business. Ripensare l’approccio all’implementazione di processi e applicazioni al fine di supportare l’intera organizzazione.

In particolare, Power Platform fornisce gli strumenti per lo sviluppo di soluzioni, sia web che mobile, che non richiedono uso di codice (no code o low code) sostituendo la creazione di soluzioni custom, più onerose in termini di tempo, risorse e complessità.

Power Platform si basa su una suite di componenti “out of the box” pronti all’uso, in grado di rispondere alla maggior parte delle esigenze di business semplificando sia l’implementazione che la manutenzione evolutiva delle soluzioni.

La Piattaforma Applicativa

Le nuove funzionalità di Power Platform combinano Power BI, PowerApps, Microsoft Flow e Common Data Service in una gamma di strumenti senza precedenti, per estendere, personalizzare e integrare Dynamics 365 e Office 365 nell’ambiente aziendale.

Microsoft Power Apps

Trasforma il modo con il quale l’organizzazione è in grado di rispondere ad esigenze di business in termini di user experience e user interface consentendo l’implementazione agile di interfacce personalizzate e nativamente responsive, in grado ad esempio di integrare informazioni sia da Office 365 che da altre fonti dati come ad esempio un database SQL.

Microsoft Flow

Cambia il modo di approcciare ed implementare i flussi informativi aziendali più strutturati attraverso un nuovo motore di workflow che a differenza di SharePoint Designer consente di integrare tra di loro diversi strumenti di business sfruttando una vasta rete di connettori in continua espansione. Inoltre, anch’esso consente una gestione nativa dei processi cross device.

Microsoft PowerBI

Semplifica l’accesso e l’aggregazione delle informazioni da differenti fonti dati, supporta l’analisi delle informazioni rilevanti per ciascuna business unit attraverso l’utilizzo di Dashboard interattive, report e cruscotti personalizzati.

Perché scegliere Power Platform?

I Benefici sono molteplici:

  • Minor impiego di tempo e risorse per l’implementazione di soluzioni personalizzate
  • Aumento della produttività
  • Aumento del ritorno degli investimenti
  • Riduzione dei costi di sviluppo
  • Incremento dell’efficienza del processo aziendale

Power Platform può essere quindi considerata la piattaforma ideale sulla quale migrare o eseguire un refactoring di applicazioni aziendali realizzate su tecnologie obsolete, come ad esempio InfoPath e Lotus Notes allo scopo di renderle maggiormente integrate con gli altri strumenti di collaborazione aziendali.

Business Development Manager – Microsoft Modern Workplace