Surface Laptop go
Surface Laptop Go, il device che combina il meglio di Surface con uno sguardo ai giovani.
Si può reinventare, rimanendo su standards di successo? L’ultima creazione di Microsoft, il Surface Laptop Go sembra voler realizzare questa ambizione. Che l’intento sia una creativa mescolanza, lo si nota già dal nome del device: si tratta di un laptop ultraslim clamshell, al pari del Laptop 3; ma allo stesso tempo è Go, ossia è il device che presuppone l’inizio di un movimento (l’ingresso nel mindset lavorativo Microsoft), al pari del Surface Go 2, l’entry level più portatile e leggero della famiglia.
Le sue dimensioni (28 x 20 cm) lo rendono più ampio di un Go 2 ma più ridotto del Laptop 3, collocandosi in dimensioni sul piano del Surface Pro 7, rispetto al quale però ha uno schermo leggermente più ampio (12,4”). Per tutto il resto conserva, pur in una nuova veste, tutti gli elementi di successo della Surface family: manifattura di livello premium con top in alluminio, schermo multitouch con ratio 3:2, un peso assai contenuto (poco più di un chilogrammo), processore, ram e ssd con buona capacità di calcolo complessiva, perfettamente calibrata all’utilizzo di applicazioni business e all’entertainment, ciò anche grazie alla presenza delle videocamere anteriori e posteriori e alla presenza di diffusori audio Dolby Premium.
Spiccano, tra le specifiche tecniche, una durata stimata di 13 ore (che combinata al fast charging promette una notevole autonomia e ricaricabilità) e la possibilità (che però varia da paese a paese) di avere colorazioni come il blu ghiaccio o arenaria (una gradazione molto gradevole tra il rame e l’oro) oltre al platino.
Conclusioni:
Surface Laptop Go, è bene ricordare, for business, promette, da un lato, di soddisfare le esigenze di tutti i professionisti che vogliono un dispositivo smart (anche nei colori), funzionale e portatile (senza necessità di avere un detachable); d’altro canto strizza l’occhio a tutta l’utenza education che potrebbe avere questa piccola perla tecnologica non solo per la formazione, ma anche per acquisire i canoni del lavoro del futuro.
Un grazie particolare a Antonio Piromalli, per il suo importante contributo alla stesura di questo post.
Enrica Garavaglia
Brand Manager Microsoft Surface
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