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Fashion

Con una fase di digitalizzazione accelerata dagli eventi sanitari dell’ultimo anno e mezzo, anche il settore del Fashion ha dovuto fare i conti col proprio stato di maturità digitale trovandosi davanti un pubblico e un mercato diverso da quello pre-pandemico con un’attenzione sempre più forte alla sostenibilità.

In questo contesto Var Group ha integrato la propria natura digitale e la storica collaborazione con le realtà del Fashion, arricchendola con le soluzioni che uniscono AItecnologie Cloud e blockchain in grado di digitalizzare i processi, migliorare l’esperienza, ma soprattutto, sposare la crescente richiesta di sostenibilità del settore.

Una richiesta che determina un’adozione sempre maggiore di tecnologie in grado di identificare i livelli di sostenibilità dei singoli materiali e dunque dei prodotti finali accrescendo la consapevolezza dell’azienda e del consumatore scongiurando il rischio di greenwashing.

In uno scenario in cui il cliente è al centro della strategia di ingaggio e dove l’estrema personalizzazione delle proposte è sempre più spinta grazie ad innovativi algoritmi in grado di creare campagne ad hoc, l’AI offre anche un valido supporto nel migliorare notevolmente le tecniche di analisi e definizione delle preferenze cambiando anche parte del retail.

L’intelligenza artificiale può anche svolgere un ruolo chiave nell’assicurare ai retailer di disporre di riserve sufficienti degli articoli più richiesti creando un corretto bilanciamento nei canali e sposando una politica Zero Waste.

Nei casi migliori, tali strumenti consentono ai rivenditori di ridurre gli errori di previsione fino al 50%, riducendo allo stesso tempo l’inventario dal 20% al 50%. Oltre a diminuire in modo sensibile il time to market per il lancio di nuovi prodotti, sempre garantendo tracciabilità e sostenibilità ed incrociando le esigenze dei clienti con un approccio sempre più su misura.

Il futuro della moda? Probabilmente sarà caratterizzato da uno scenario scevro dalla crudeltà sugli animali, dall’esaurimento delle risorse e dall’inquinamento globale, sempre più orientato alla previsione e alla centralità del dato.

Nascono da queste esigenze le soluzioni di rendering, in grado di simulare nei minimi dettagli la resa finale di un abito così come di una casa o di uno yacht, o ancora il virtual try on, in grado di mostrare un capo indossato sulle forme del consumatore finale, prima ancora che venga prodotto.

Il futuro della moda dunque non può prescindere da:

  • Blockchain per garantire tracciabilità ed integrare distretti e filiere
  • Cloud come piattaforma per abilitare omni canalità e real time integration tra tutti i sistemi
  • Data & AI per analizzare e prevedere trend sostenibili e prodotti disegnati per il consumatore

In questa nuova dinamica le tecnologie cloud risultano uno strumento fondamentale per abilitare innovazione di processo e di prodotto come anche nei rapporti con il nuovo consumatore sempre più connesso e sensibile alle tematiche dell’ambiente e della qualità.

PRIME365 Fashion Suite è una suite di prodotti basati su tecnologie Microsoft Dynamics ed Azure, disegnati per le aziende della moda in grado di accompagnarle nel percorso della digital transformation.

Team Marketing

Chi lavora nel Marketing sa bene cosa significhi conferire valore ad un brand ed accrescerlo nel tempo. Ma spesso mi chiedo se tutti perfettamente sappiamo cosa voglia dire massimizzare il valore di una marca nell’era dell’omnichannel. La faccenda è complessa perché, a fronte di modi completamente diversi di incontrare e soddisfare le aspettative del consumatore, la brand equity deve rimanere la stessa, mettendo in luce le proprie caratteristiche rispetto alla concorrenza su ciascuno dei canali a disposizione. E spesso, diciamoci la verità, non abbiamo piena visibilità su questi canali, né siamo del tutto consapevoli di come ciascuno funzioni in termini di usabilità e performance. Dal negozio fisico inserito in una catena di proprietà, al corner di uno store multimarca, passando per il portale e-commerce (anche qui: aziendale, di un merchant terze parti o sul marketplace di un social network, via Web o su mobile?), di touch point in touch point le esperienze cambiano drasticamente e così le percezioni del nostro brand.

Siamo d’accordo: non è affatto semplice monitorare una customer journey che si fa sempre più frammentata. Ma un metodo esiste. Personalmente, penso che per far sì che un cliente abbia una visione unificata del brand occorre, prima di tutto, che questo sviluppi una visione unificata del cliente. Esatto, prendendolo in considerazione come un singolo individuo, a prescindere dal modo e dal luogo in cui viene ingaggiato. Solo così, conoscendolo in tutti i suoi aspetti, un retailer può offrirgli su ciascun canale l’esperienza migliore rispetto alle sue aspettative. Mettere in pratica un approccio del genere significa, in altre parole, passare da una logica di Omnicanalità a una di Unified Commerce.

Identificare il nostro interlocutore: il nuovo ruolo del CRM

Come si fa a sviluppare una conoscenza a 360° di ciascuno dei nostri interlocutori? Disseminando, nei touch point, sensori e ricettori che ci permettano di raccogliere i dati generati dalle varie interazioni, su tutti i canali. Anche quelli basati sugli strumenti più innovativi, che sfruttano per esempio soluzioni Internet of Things. Starà poi ai sistemi analitici raccordare le informazioni e mettere in evidenza ricorrenze, eccezioni e rapporti di consequenzialità tra stimolo e azione. L’impresa naturalmente si fa più semplice nel momento in cui, accedendo ai nostri sistemi o entrando nei nostri negozi, il cliente si fa riconoscere attraverso, per esempio, credenziali e iscrizioni a programmi di loyalty. Ma oggi, grazie a modelli analitici sempre più avanzati, capaci di riconciliare profili anonimi, possiamo ricostruire con una certa accuratezza anche il comportamento di utenti sconosciuti, marcandoli in maniera univoca e, ancora una volta, comprendendone i bisogni. Il CRM, infatti, non è più uno strumento passivo per la raccolta di dati anagrafici e record delle interazioni tra azienda e clienti: grazie all’integrazione con le piattaforme di Business Intelligence e di Machine Learning, le sue funzionalità possono essere estese, rendendolo il cuore di tutte le strategie di avvicinamento e ingaggio dei clienti. Promozioni, programmi fedeltà, campagne sui social network, sconti in negozio e couponistica online: tutto diventa, per il CRM moderno, un pretesto per accrescere la conoscenza del cliente e confrontarne i vari segmenti di appartenenza con le effettive azioni in risposta a ciascun tipo di profilo ed attività.

PRIME365 Fashion and Retail, una soluzione a tutto tondo per generare nuovo valore per il brand

Questa è la teoria. Ma la pratica? Come si fa a presidiare l’intera filiera e a gestire una tale mole di dati per riconciliare profili e comportamenti? E soprattutto, come si fa a tradurre questo patrimonio informativo in valore per il brand, attivando quindi le iniziative di Marketing al momento giusto, nel luogo giusto e specialmente nei confronti dell’individuo giusto?

Var Group propone, al mondo del retailPRIME365 Fashion and Retail: una suite integrata che offre una serie di strumenti in grado di coprire ogni aspetto dello Unified Commerce, trasformando il Customer Relationship Management in un punto di raccordo per tutti gli input e gli output generati dalle interazioni con i clienti. Che il touch point sia un social network, una app, l’e-commerce od il POS installato in negozio, PRIME365 Fashion and Retail garantisce la massima flessibilità ed affidabilità nel riconoscimento delle audience e nell’attivazione automatica di azioni personalizzate, in linea con le aspettative dell’utente ed in real time. E se non è valore questo…

Allinea le vendite e il marketing, aumenta la produttività del reparto vendite e costruisci relazioni migliori con i tuoi clienti con un CRM moderno e in cloud.

Team Marketing